Borse Saṃsāra
“Le borse sono cuori di donna. Non ci dovresti sbirciare dentro, uomo. Un gentiluomo non lo farebbe, sebbene il suo cuore sia attratto dai segreti scuoranti rinchiusi nell’accessorio caratteristico di una donna. Le donne hanno bisogno di più; la vita di donna comporta carichi più pesanti, perciò richiede bagaglio. Chiudi gli occhi per svanire nella donna che ti sta davanti. Territorio familiare ad ogni uomo, anche se i ricordi sono oscuri. Sostituisci fiori secchi per il sangue, il puzzo della vita con ambra. Immagina un fazzoletto umettato dal loro nettare essiccato, anziché di lacrime. Qualcosa di dolce da dare ai bambini, ma non sarà mai dolce abbastanza. Un mazzo di chiavi e la prova concreta di una verità che nessun uomo può sopportare. Guardala mentre fruga, come se avesse perduto qualcosa che sa essere là dentro. Un’indecenza tale spiare un leopardo che beve dal fiume. Alfine trova ciò di cui credeva di avere bisogno. Sapendo che quella cosa non è dopotutto perduta, non ne ha più bisogno, qualunque cosa fosse. Richiude la borsa, apre gli occhi e ti fa entrare.”
– Matthew Lich –